Quadri d'ombre
"Abbiamo venduto la nostra ombra,
è appesa ad un muro a Hiroshima"
(Günter Eich, 1966)
Invece di dipingere tutto, egli non dipinge nulla – o meglio: dipinge la forma un attimo prima della sua scomparsa, "impressioni di luce-ombra il meno casuali possibile", che gli appaiano essere trattenute, prima del loro definitivo ritirarsi ancora una volta – deboli, come in un’immagine fotografica nel suo svilupparsi...
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