Nature morte

La nostra ancora di salvezza per la comunicazione è l’espressione, il volto dell’altro che noi leggiamo, ciò che una persona pensa e sente, quando ci avviciniamo o ci allontaniamo. Gli oggetti dei quadri di Lindenberg negano la decodificazione, non hanno un tale volto, piuttosto si mostrano spogliati, privi di un rapido ausilio correlativo. CosÌ diventa irrilevante se il soggetto del quadro è un teschio o l’involucro di un corpo, piuttosto ci si domanda come mai il teschio di un uomo dialoghi con il teschio di un animale, o se il numero asimmetrico di alcuni oggetti del quadro riguardi lo svanimento della visione antropocentrica del mondo, o ancora ci si chiede come una superficie possa diventare uno spazio compositivo che pulsa e respira. I teschi dipinti e il loro veicolo primordiale, le ossa, si uniscono alla superficie del quadro come una membrana, diventano, così dei Bildkörper [Corpi raffigurati], rendono forma e spazio.
 
Hartl Lydia Andrea, Erich Lindenberg. La collezione della fondazione d’arte Erich Lindenberg; TRANS- il visibile al di là del visibile, Kerber Verlag 2010, pagina 35.
 
 
 

Nature morte


La nostra ancora di salvezza per la comunicazione è l’espressione, il volto dell’altro che noi leggiamo, ciò che una persona pensa e sente, quando ci avviciniamo o ci allontaniamo. Gli oggetti dei quadri di Lindenberg negano la decodificazione, non hanno un tale volto, piuttosto si mostrano spogliati, privi di un rapido ausilio correlativo. CosÌ diventa irrilevante se il soggetto del quadro è un teschio o l’involucro di un corpo, piuttosto ci si domanda come mai il teschio di un uomo dialoghi con il teschio di un animale, o se il numero asimmetrico di alcuni oggetti del quadro riguardi lo svanimento della visione antropocentrica del mondo, o ancora ci si chiede come una superficie possa diventare uno spazio compositivo che pulsa e respira. I teschi dipinti e il loro veicolo primordiale, le ossa, si uniscono alla superficie del quadro come una membrana, diventano, così dei Bildkörper [Corpi raffigurati], rendono forma e spazio.
 
Hartl Lydia Andrea, Erich Lindenberg. La collezione della fondazione d’arte Erich Lindenberg; TRANS- il visibile al di là del visibile, Kerber Verlag 2010, pagina 35.
 
 
 

Drei Schädel in blau,  2006
pastello su carta
168 x 114 cm

Kleine Reihe, gelb,  2004
pastello su carta
50 x 75 cm

o. T., 2002–2004

olio su tela

50 x 60 cm

e.a., 2004
acquaforte
15 x 10 cm

o. T., 2002

olio su tela

125 x 93 cm

Schwarzer Tierschädel, s.d.
pastello su carta
90 x 70 cm

o. T., 2002

olio su tela

100 x 119 cm

chädelbild, 2003-2006
acquarello su carta
15,5 x 10 cm

Dialog IV, 2002

olio su tela

150 x 200 cm

Schädelbild, 2003-2006

acquerello su carta

21 x 15 cm

Begegnung II, 2002

pastello su carta

120 x 80 cm

Schädelbild, 2002

olio su tela

220 x 110 cm

Schädelbild, 2003

tecnica mista

21 x 15 cm

Schädelbild, 2002

olio su tela

150 x 200 cm

Schädelbild, 2002

olio su tela

220 x 110 cm

Schädelbild, 2002-2004

olio su tela

200 x 300 cm

Quitten I, 2002

pastello su carta

107 x 66 cm

Schädelbild, 2001

acquarello su carta

15,5 x 10 cm

Schädelbild Elephant, 2001

olio su tela

200 x 150 cm

Dunkler Schädel auf blauem Hintergrund, 2001

acquerello su carta

13,5 x 19,5 cm

Schädel Schaf, 1984-1989

olio su tela

59 x 43 cm

Schädelbild Elephant, 1978-1980

olio su tela

110 x 95 cm

Schädelbild Elephant, 1978-1980

olio su tela

110 x 95 cm

Schädelbild, 1978

pastello su carta

69 x 52 cm