Robert B. e Robertson Käppeli. Dialogo tra generazioni. Erich Lindenberg. Disegni e acquerelli. Un dialogo tra uomo e spazio

Erich Lindenberg, Robert B. Käppeli, Robertson Käppeli
dal 23 marzo 2013 al 23 marzo 2014
MOSTRE

Il lavoro recente dei Käppeli, padre e figlio, accompagna e dialoga con la scelta operata per approfondire l’opera dell’artista tedesco con la contemporanea esposizione intitolata “Erich Lindenberg – disegni e acquerelli – un dialogo tra uomo e spazio”. Sebbene le mostre siano autonome e separate, sono poste in dialogo sotto molti aspetti. Anche in Lindenberg (1938-2006) la natura è di fondamentale importanza. Il nucleo di opere scelte nella vasta produzione dell’artista tedesco ha l’intento di mostrare una parte della produzione artistica meno conosciuta al pubblico, dove alcuni dei temi raffigurati negli oli e nei pastelli si ripresentano nelle opere su carta, disegni e acquerelli. Il percorso espositivo lungo l’opera di Lindenberg è incentrato sul tema dello spazio interno posto in dialogo con la presenza umana, sia essa una figura, un’ombra, una scultura o una struttura. E questo in opposizione allo spazio esterno così come inteso dai Käppeli. Inoltre per la prima volta vengono presentati al pubblico disegni inediti relativi a “Figura frantumata”, un’installazione di Lindenberg composta da frammenti e dai modelli originali in gesso di una scultura raffigurante il re bavarese Maximilian I. Joseph, opera di Christian Daniel Rauch (1777-1857) uno dei massimi esponenti del classicismo tedesco.

L’installazione di Lindenberg non riscostruisce la scultura ma considera i frammenti di gesso come elementi singoli e autonomi. Oltre ai disegni, viene esposta una serie di acquerelli raffiguranti scale e spazi interni; si tratta di soggetti significativi nell’opera dell’artista e nel contempo richiamano il rapporto di Lindenberg con la scultura di Rauch.

Questa scelta – operata da Tiziana Lotti-Tramezzani, curatrice della Fondazione d’arte Erich Lindenberg – permette di tracciare un rapporto di continuità tecnico-estetica tra le due mostre.

Robert B. e Robertson Käppeli. Dialogo tra generazioni. Erich Lindenberg. Disegni e acquerelli. Un dialogo tra uomo e spazio

Erich Lindenberg, Robert B. Käppeli, Robertson Käppeli
dal 23 marzo 2013 al 23 marzo 2014
MOSTRE

Il lavoro recente dei Käppeli, padre e figlio, accompagna e dialoga con la scelta operata per approfondire l’opera dell’artista tedesco con la contemporanea esposizione intitolata “Erich Lindenberg – disegni e acquerelli – un dialogo tra uomo e spazio”. Sebbene le mostre siano autonome e separate, sono poste in dialogo sotto molti aspetti. Anche in Lindenberg (1938-2006) la natura è di fondamentale importanza. Il nucleo di opere scelte nella vasta produzione dell’artista tedesco ha l’intento di mostrare una parte della produzione artistica meno conosciuta al pubblico, dove alcuni dei temi raffigurati negli oli e nei pastelli si ripresentano nelle opere su carta, disegni e acquerelli. Il percorso espositivo lungo l’opera di Lindenberg è incentrato sul tema dello spazio interno posto in dialogo con la presenza umana, sia essa una figura, un’ombra, una scultura o una struttura. E questo in opposizione allo spazio esterno così come inteso dai Käppeli. Inoltre per la prima volta vengono presentati al pubblico disegni inediti relativi a “Figura frantumata”, un’installazione di Lindenberg composta da frammenti e dai modelli originali in gesso di una scultura raffigurante il re bavarese Maximilian I. Joseph, opera di Christian Daniel Rauch (1777-1857) uno dei massimi esponenti del classicismo tedesco.

L’installazione di Lindenberg non riscostruisce la scultura ma considera i frammenti di gesso come elementi singoli e autonomi. Oltre ai disegni, viene esposta una serie di acquerelli raffiguranti scale e spazi interni; si tratta di soggetti significativi nell’opera dell’artista e nel contempo richiamano il rapporto di Lindenberg con la scultura di Rauch.

Questa scelta – operata da Tiziana Lotti-Tramezzani, curatrice della Fondazione d’arte Erich Lindenberg – permette di tracciare un rapporto di continuità tecnico-estetica tra le due mostre.